la Calopsitte

La calopsitte (Nymphicus hollandicus) è un pappagallo appartenente alla famiglia dei Cacatua, pappagalli originari dell’Arcipelago indonesiano e dell’Australia,  caratterizzati da un ciuffo di piume erettili sulla testa.

A differenza degli altri cacatua, il cui commercio è regolamentato, la calopsitti sono ormai animali domestici a tutti gli effetti, non vengono più prelevate in natura e sono di libero commercio.

Come qualsiasi altro pappagallo sono uccelli che soffrono moltissimo la solitudine e sarà pertanto necessario allevarle in coppia. La possibilità di alloggiarle in una stanza della casa in cui abbiano la possibilità di stare a contatto con le persone farà emergere la loro natura tranquilla e docile.

Sistemazione

Come tutti i pappagalli anche le calopsitti amano le gabbie sviluppate più in altezza che in larghezza, con sbarrette preferibilmente orizzontali per potersi arrampicare usando zampe e becco. Sarà molto gradito un alloggio ampio, che possa ospitare posatoi e rami in legno naturale, piccoli giochi in legno, plastica o metallo, ed eventualmente un nido a cassetta da fornire nella stagione riproduttiva (dal tardo inverno a fine estate). Serviranno un paio di mangiatoie per i semi e i cibi freschi, un beverino per l’acqua e un blocchetto di sali minerali. Il fondo della gabbia andrà ricoperto di lettiera assorbente che non sia pericolosa se ingerita, come il tutolo di mais, il pellet di carta o la sabbia minerale da sostituire di frequente. La gabbia andrà posta in un ambiente luminoso, al riparo dalle correnti d’aria. Nella bella stagione potrà essere portata all’esterno in una zona ombreggiata.

Alimentazione

In natura nessun uccellino si nutre esclusivamente di sementi essiccate, in cattività esse andranno integrate il più possibile con cibi freschi e cotti per rendere completa e bilanciata l’alimentazione. Giornalmente alle calopsitti si potranno offrire frutta e verdura di stagione a temperatura ambiente, cereali e legumi bolliti, pezzetti di pane raffermo, cibo in crocchette estruse per pappagalli di piccola taglia. La miscela classica per questo tipo di pappagallo comprende miglio, scagliola, girasole, avena, canapa e niger in piccole quantità. L’acqua andrà cambiata spesso, ed è una buona abitudine quella di permettere agli animali di lavarsi fornendo una bacinella con poca acqua o abituandoli

ad essere inumiditi con uno spruzzino.

Salute

Ci dobbiamo preoccupare se il nostro pappagallo rimane arruffato e poco attivo durante il giorno, se respira in modo affannoso e trema. Esistono ormai molti veterinari aviari, ossia specializzati nella cura delle specie di uccelli. Un primo intervento d’urgenza quando si osservano i sintomi indicati è posizionare sopra la gabbia una fonte di calore (basta una comune lampadina elettrica) in modo da offrire una zona a temperatura elevata dove l’inseparabile ammalato possa ripararsi in attesa della visita veterinaria. La cova è portata avanti esclusivamente dalla femmina (che verrà alimentata dal maschio nei 18/20 giorni necessari alla schiusa delle uova ed uscirà raramente dal nido), i piccoli usciranno dal nido a 5 settimane di vita.

Curiositài

è uno dei pappagalli più diffusi come pet allevato a mano. Si tratta di calopsitti allevate dall’uomo anziché dai genitori, e per questo particolarmente confidenti con le persone, in grado di farsi coccolare e maneggiare senza paura e di passare molto tempo libere per casa. In questo caso possono essere allevate anche singolarmente, ricordando però che il fatto di essere addomesticate non cambia la loro natura di animali con un bisogno assoluto di compagnia.

 

(da isoladei tesori.it)